Eleonora Duse, attrice.

 

Il 3 dicembre 1921, il San Carlo fu il palcoscenico di un avvenimento che lasciò un segno indelebile per il pubblico napoletano. Non si trattò del ritorno sul nostro palcoscenico di un cantante famoso dell’epoca, ma il ritorno in Italia dopo una lunga tournée artistica estera della divina, grande, immensa Eleonora Duse e come prima tappa italiana ovviamente fu scelta Napoli.

 

Il rientro programmato della divina attrice, era stato programmato con due opere teatrali : La donna del mare di Ibsen e La porta chiusa di Praga, da eseguirsi al teatro dei Fiorentini. Un avvenimento eccezionale per l’importanza artistica e per le aspettative del pubblico napoletano tale da far ritenere all’impresario del Teatro dei Fiorentini inadeguato lo stesso teatro e rivolgersi al blasonato San Carlo.

L’impresario dell’epoca Augusto Laganà, accolse con inaspettato compiacimento l’offerta, pubblicando sui giornali e con manifesti murali l’evento.

 

In poche ore, il gestore del botteghino Edoardo Raspantini, espose il cartello tanto gradito agli impresari teatrali: “tutto esaurito”.

L’avvenimento fu preparato con una meticolosità inaspettata: la sala addobata con tappeti pregiati, fiori ovunque, l’illuminazione quintuplicata come la stessa impresa informava, tutto sotto l’occhio vigile ed esperto dell’ispettore sancarliano Garibaldi Placella.

I giornali italiani più importanti inviarono i loro critici teatrali ed alla serata inaugurale il teatro fu un tripudio di presenze inaudito come i grandi cronisti dell’epoca tennero a precisare quali Domenico Amato, Leopoldo Del Giorgio, Filippo Fiordalisi.

 

Il giorno seguente nei “Mosconi” dei giornali cittadini si leggeva: Sala sfolgorante ieri sera al San Carlo per il debutto di Eleonora Duse. Con S.A.R. la Duchessa Elena d’Aosta che era accompagnata dalla Principessa Pignatelli Cortes e dalla Duchessa d’Ascoli abbiamo notate: la Duchessa di Bovino, la Principessa di Candriano, la Marchesa Imperiali, la Baronessa del Sordo-Arcieri, la Contessa Albricci, la Contessa Porta, Matilde Serao, legata alla Duse da vincoli di solidale amicizia, la Marchesa De Angelis Effrem, la Duchessa di Montaltino, la Principessa di Gerace, la Contessa Matarazzo De Notaristefani, donna Fanny Mariconda, la Principessa Filiasi-Cellammare, la Baronessa Compagna Sulier, la Marchesa di Longano, la Baronessa Berlingieri, la Duchessa Dusmet-De Smours, Donna Maria Pavoncelli Monaco, Donna Rosa Laganà Alliata, Donna Maria Santacroce Bouchy, Yone Scarfoglio, Donna Amalia Bournique, la Baronessa Silvestri Genoiono, la Duchessa Giusso, la Duchessa di Cassano, la Duchessa Carafa D’Andria, la Duchessa Barraco, Donna Emilia Francesconi Colonna, la Principessa Colonna di Paliano, la Contessa Statella, la Baronessa Laura da Procida, ed ancora, tra le tante altre, una ospite che veniva a rendere omaggio alla grande attrice: Adelina Magnetti la “Duse del teatro dialettale”.

 

L’elenco continua nominando il corpo consiliare napoletano, gli Ufficiali, la presenza del Generale Conte Albricci comandante del X Corpo d’Armata, il Prefetto Pesce ed il Sindaco di Napoli Alberto Geremicca.

 

Simpaticamente si elencano anche i negozi rimasti aperti, quale Duretti, per soddisfare le richieste sartoriali delle dame napoletane, o madame Couvisier, la stiratrice parigina di vico Belledonne a Chiaia oberata di lavoro e Mr. Adolfo parrucchiere di via Calabritto a cui non fu concesso riposo per il suo andirivieni tra le nobili dimore napoletane ed il noto maitre del Gambrinus “Federico” che raccoglieva le prenotazioni del dopo spettacolo.

 

La Duse quando apparve sulla scena fu salutata da una interminabile ovazione e Riccardo Forrest cronista del Mattino scrisse: “Ella – Ellida Wangel ne La donna del mare – ha netta e luminosa la consapevolezza che lo Spirito è la più completa realtà umana, trasmessa da secolo a secolo, da generazione a generazione. Ella sa che senza Mistero non c’è Arte e che ogni verace tragedia è interiore, cioè nello Spirito dove ha natività, sviluppo, cilicio ed epilogo.”

 

La Duse divise il suo trionfo con i suoi cari compagni d’arte: Memo Benassi, il Lupi, la Orlandini, il Galvani.

 

Lo spettacolo fu paragonato ad altri grandi avvenimenti mondani che videro Napoli protagonista, come la visita di Re Eduardo VII di Inghilterra o Guglielmo II, e la Duse continuò il suo trionfale successo anche con il personaggio di Bianca Querceta ne La porta chiusa di Praga.

 

Si ricorda poco che il Teatro di San Carlo, ha ospitato già nell’800 spettacoli  di prosa e nel’900 delle stagioni, con le grandi compagnie drammatiche dell’epoca:   Sarah Bernhardt, Vitaliani-Beltramo,  Tommaso e Gustavo Salvini, Giacinto Pezzana, Talli-Melato-Giovannini, Ermete Zacconi, Giovanni Grasso, Annibale Ninchi, Calza-Bini.

 

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